Il pregio della produzione vinicola abruzzese è noto e apprezzato in tutta Italia. Si racconta con vini di peculiare qualità che allietano la tavola accompagnando la prelibatezza dei golosi piatti della tradizione.
Il territorio coltivato a uva in Abruzzo si concentra per la maggior parte (58%) nelle zone collinari del litorale, a cui seguono le aree collinari interne (38%) e, infine, una piccolissima parte del territorio montuoso (4%).
La collina del litorale ha il vantaggio di essere riparata dall’aria umida grazie alla protezione dei giganti del Gran Sasso, della Maiella, dei Monti della Laga. Il suo terreno asciutto si unisce, quindi, a un clima assolutamente favorevole alla coltivazione di uve pregiate per dare vita a rossi, bianchi e rosati che sono una vera eccellenza nazionale.
I vitigni coltivati in Abruzzo
I vitigni abruzzesi sono per la maggior parte autoctoni. Tra questi il più famoso è, sicuramente, il Montepulciano, a bacca nera, con i suoi grappoli di ampiezza media e la sua efficace resistenza all’azione dei parassiti.
Viene coltivato in tutta la regione, ma, in particolare, va ricordata la produzione dell’area collinare della provincia di Teramo che offre un terreno particolarmente adatto e che h ottenuto il marchio DOCG. Viene allevato a tendone, ma anche a spalliera e a foglia pentalobata. Altro vitigno autoctono del teramano, ma attualmente coltivato in tutta la regione, è il vitigno Passerina e in questo territorio va ricordato anche il Trebbiano.
Nella zona montuosa, nel territorio del Gran Sasso, viene coltivato il vitigno Montonico, con il suo tipico grappolo di forma allungata e ben compatto. Le sue origini, però, sono incerte e non si può parlare con assoluta sicurezza di un vitigno autoctono.
Nel territorio del chietino, invece, troviamo un’esclusiva: il vitigno Cococciola, a bacca bianca, che si caratterizza per avere un’ottima adattabilità sia al terreno che al clima. La sua uva in passato veniva utilizzata in assemblaggio, in particolare con il Trebbiano, ma attualmente viene lavorata anche in purezza dando origine ad un ottimo vino.
Il Pecorino, vitigno a bacca bianca, è, invece, autoctono delle Marche, ma ha trovato nel territorio e nel clima abruzzese le condizioni adatte alla sua diffusione e alla produzione di un bianco di alta qualità. Un altro vitigno non autoctono è il Sangiovese e per quanto riguarda quelli internazionali vanno ricordati i vitigni Pinot Bianco, Pinot Grigio, Chardonnay, Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon.
Vino rosso d’Abruzzo
Il vino rosso abruzzese ha come protagonista assoluto il Montepulciano: a marchio DOC, nel 2003 la sua produzione del territorio delle colline teramane ha avuto il riconoscimento della DOCG.
Il Montepulciano d’Abruzzo si caratterizza per il suo carattere vinoso, comunicando, quindi, un tipico profumo di cantina. La sua famosa e apprezzata intensità si rivela allo sguardo in modo immediato grazie al colore rosso rubino che può assumere dei toni diversi a seconda del suo invecchiamento: intenso per i vini giovani e con sfumature granato per i vini più maturi.
E’ un vino fermo che al palato si rivela secco, intenso, persistente, particolarmente strutturato, oltre a comunicare una perfetta armonia. Dal punto di vista olfattivo, propone un ventaglio molto interessante che comprende toni fruttati, tra cui quelli della prugna e dell’amarena, toni floreali per il vino giovane e dopo l’affinamento in botte si aggiungono toni speziati.
L’intensità che deriva dal suo invecchiamento lo rende perfetto per abbinamenti gastronomici altrettanto decisi. Accompagna, quindi, piatti come la pecora al cotturo, secondi di carne rossa e di maiale, gli arrosticini.
Per quanto riguarda i primi piatti, privilegia preparazioni elaborate come le lasagne o gli spaghetti alla chitarra con le pallottine. Perfetto per un tagliere di salumi e formaggi stagionati, è usato anche come ingrediente in alcune ricette, tra cui quella dell’Agnello cace e ove.
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Vino bianco d’Abruzzo
Il Trebbiano d’Abruzzo DOC è un vino bianco secco. Nell’ambito della Denominazione rientrano anche il Trebbiano D’Abruzzo riserva DOC e il Trebbiano d’Abruzzo superiore DOC.
Il suo colore giallo paglierino nel bicchiere assume diverse sfumature che possono derivare dal periodo di invecchiamento a cui viene sottoposto. Il vino giovane ha, infatti, una tonalità gialla intensa con toni verdi che, però, scompaiono quando diviene più maturo oppure nel caso in cui venga lavorato in modo da caratterizzarlo con una struttura più decisa.
All’olfatto offre un ventaglio di intensità media e piuttosto fresco, che fa riferimento a toni fruttati che riportano alla mela e a toni floreali che, invece, raccontano il profumo dei fiori di campo. Nel caso in cui venga fatto affinare nella botte di legno, acquista altre sfumature, tra cui una nota vanigliata.
Ha una struttura generalmente non troppo decisa e una buona persistenza. Al palato si racconta con la sua tipica caratteristica di vino secco e con la sua freschezza, peculiarità che, quando è giovane, lo rendono adatto ad abbinamenti gastronomici che si distinguono per una certa delicatezza.
Un bicchiere di Trebbiano è perfetto per l’aperitivo e per l’antipasto, per accompagnare formaggi freschi e poco stagionati. I piatti perfetti per questo vino sono quelli a base di pesce, le zuppe, il brodetto, il risotto, i secondi con crostacei o con pesce crudo, le minestre di verdure.
Nella sua versione più matura, invece, si sposa bene con la carne bianca, con le Scrippelle ‘mbusse, i Fiadoni e con formaggi di concreta intensità come il Pecorino di Farindola.
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Vino rosato d’Abruzzo
Il Cerasuolo d’Abruzzo DOC è un vino rosato la cui alta qualità è ben conosciuta e apprezzata a livello nazionale. Si ottiene dalle uve del vitigno Montepulciano che, però, hanno una tempistica di raccolta anticipata rispetto alla produzione del rosso.
Le tecniche della sua lavorazione possono essere due: una è quella della vinificazione in bianco, l’altra è quella di lasciarlo macerare a freddo per un periodo di tempo che può arrivare fino a 12 ore. Il processo di affinamento a cui, poi, è sottoposto è quello grazie a cui il vino acquista il colore, il sapore e il profumo che lo contraddistinguono.
La caratteristica principale del Cerasuolo, visivamente parlando, è, naturalmente, il suo colore rosso ciliegia che può risultare particolarmente brillante e intenso. E’ un vino ben strutturato che dal punto di vista aromatico offre sentori fruttati che vedono privilegiare quelli di ciliegia, fragola, frutti rossi.
In sottofondo si avverte un tono mandorlato che ne sottolinea una peculiare eleganza. Al palato si racconta in modo piacevole, armonioso e fresco.
Può essere considerato un vino versatile dal punto di vista dei suoi abbinamenti gastronomici a seconda dell’importanza della sua struttura. Il Cerasuolo, di base, è un vino d’eccellenza per accompagnare piatti a base di pesce, dal classico brodetto agli antipasti, primi e secondi di mare, oppure formaggi dal sapore delicato o anche carne bianca.
Se, invece, ha caratteristiche di maggiore intensità, si abbina bene anche con i sapori più decisi dei salumi: dalla Ventricina, sia vastese che teramana, all’ottima Mortadella di Campotosto.
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